
La Biblioteca di Babele (altrimenti detta Universo) non è che una sezione circoscritta della Biblioteca di Schrödinger.
Venne chiamata così in omaggio a uno dei tanti che espressero perplessità perché i libri non avevano un contenuto determinato finché non venivano aperti.
Sui libri è stato detto molto. Ma nella Biblioteca è stato trovato anche dell’altro, messaggi di ogni genere.
Note trovate per terra, o attaccate alle pareti, o semplicemente scarabocchiate senza tanto riguardo sulle varie superfici.
Annotazioni ai margini delle pagine. Bigliettini tra una pagina e l’altra, e in alcuni casi pezzetti di pagine strappate da altri libri.
La maggior parte di ciò che c’era scritto non aveva senso (o forse lo aveva in qualche lingua sconosciuta, o in qualche strana variante della nostra lingua).
Sul resto i pareri sono discordi.
Immagine: “Note”, di P.L. Cartia